Questa mattina, si è svolta la conferenza stampa unitaria tra confartigianato imprese terni e coldiretti terni tenuta dai due presidenti rispettivamente mauro franceschini e paolo lanzi per la presentazione dell’iniziativa a carattere nazionale:”il futuro del presepe: comunità e nuovi mestieri”, consiste nella realizzazione della statuina dell’anno, che celebra in modo simbolico i mestieri che aggiornano e attualizzano i personaggi del presepe. mauro franceschini, presidente confartigianato terni: “la volontà è di rendere omaggio attraverso l’arte e il valore artigiano di eccellenza al mestiere dell’anno di questo 2020 dominato dalla pandemia: l’operatore sanitario, realizzata in esclusiva per questa occasione dalla prestigiosa bottega d’arte presepiale napoletano, la scarabattola dei fratelli scuotto. questo simbolo vuole essere un inno alla vita, quella delle persone guarite, salvate dall’abnegazione e dalla dedizione di tutti gli operatori sanitari.” paolo lanzi, presidente coldiretti terni:”in un anno così difficile per le nostre comunità e per i nostri imprenditori abbiamo voluto mettere al centro del presepe i valori della solidarietà e della generosità da sempre propri del mondo agricolo e oggi testimoniati da tutti coloro che si battono per salvare la vita delle persone. al pari dei pastori e delle loro greggi che immancabilmente sono protagonisti della natività, le immagini che raffigurano l’operatrice sanitaria, sono il simbolo di questi valori e la modernità del presepe viene proprio dal suo legame con la vita di tutti i giorni che per gli agricoltori e gli allevatori vuole dire conservazione dei territori, della biodiversità e delle comunità rurali. agricoltori, medici, infermieri ed operatori sanitari non hanno mai smesso di lavorare in questa difficile pandemia per garantire la salute dei cittadini e l’approvvigionamento alimentare delle famiglie, nonostante i rischi e le difficoltà. come ha detto papa francesco per uscire da questa crisi dobbiamo recuperare la consapevolezza che come popolo abbiamo un destino comune. è questo lo spirito del manifesto di assisi e di questa iniziativa che vuole dare maggior forza alle comunità attraverso una delle tradizioni più sentite, quella del presepe, lo sforzo straordinario e generoso in difesa delle nostre vite e delle nostre comunità, svolto dal mondo della sanità, rappresentato da un’infermiera che oggi abbiamo donato al nostro vescovo. c’è un atteggiamento che papa francesco ci ha invitato a vivere per diventare più uomini e, per chi crede, più cristiano: prenderci cura. prenderci cura dell’altro, di noi stessi, della terra, di ogni persona, vicina o lontana, che soffre, nel corpo e nello spirito. è con questo spirito che abbiamo voluto rendere omaggio a chi, in questo periodo drammatico dell’umanità diventa anche luce di speranza per un mondo migliore: gli infermieri, gli operatori sanitari, i medici”. le statuine sono state consegnate alla diocesi di terni-narni-amelia nelle mani del vicario don salvatore ferdinandi e per la diocesi di orvieto-todi a suor luisa gatto; le statuine saranno inserite nei presepi già organizzati dalle rispettive diocesi. l’incontro ha costituito l’occasione per affrontare anche dei temi locali che caratterizzano l’attuale situazione, in particolare i due presidenti hanno sottolineato l’importanza del traguardo recentemente raggiunto del riconoscimento del marchio igp al pampepato di terni, simbolo della tradizione locale e leva di promozione del territorio, mauro franceschini:”la certificazione è stato il raggiungimento di un traguardo molto importante, sia per i produttori (pasticceri e panificatori) ma anche per chi si occupa della filiera per il reperimento delle materie prime e questo sarà l’inizio di un percorso ancora più ampio, utile a far conoscere e affermare il pampepato di terni sul mercato nazionale e non solo.” infine, franceschini e lanzi hanno fatto il punto sulle varie iniziative che si stanno realizzando per promuovere gli acquisti locali e sostenere in tal modo le imprese del territorio che stanno attraversando una profonda crisi determinata dagli interventi di contenimento della pandemia.
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