Apprendiamo che la Giunta Comunale ha già deliberato di autorizzare per aprile “Il Mercatino di Forte dei Marmi” a Terni, si tratta di un grande evento di vendita su area pubblica di articoli di abbigliamento e accessori di buona qualità. Esprimiamo forte perplessità per questa iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Terni.
Riteniamo che questa alta propensione per le fiere e i mercatini nelle attuali politiche del commercio non sembri giustificata né dalla situazione economica locale, né dal livello dei servizi commerciali presenti nel territorio in sede fissa che sono elevati e di buona qualità e nemmeno dai flussi turistici del territorio che, seppure in crescita, non appaiono ancora sufficienti.
Ricordiamo che non esistono politiche di promozione standard buone per tutte le situazioni. Occorre una conoscenza approfondita dei mercati e dei settori locali del commercio e dell’artigianato per “tagliare su misura” politiche di promozione efficaci; invece, importando acriticamente eventi che magari funzionano in altri territori si rischiano impatti negativi.
Le politiche di promozione di un territorio come il nostro non principalmente turistico, senza la presenza rilevante di studenti fuori sede, in crisi demografica, con consumi in contrazione e fortemente colpito dall’inflazione dovrebbero essere rivolte in primo luogo ad allargare il mercato, ad attrarre consumatori e residenti, non ad attrarre venditori di altri territori.
In questo senso non tutti gli eventi sono uguali e occorre la capacità di discernere. Mentre gli eventi musicali e artistici (come era Terni on) sono positivi e tendono ad attrarre principalmente flussi di consumatori, e possono facilmente creare domanda aggiuntiva che può utilmente essere soddisfatta sia con la rete in sede fissa che con quella su area pubblica ad hoc, i mercati e le fiere che si stanno sempre di più moltiplicando nelle politiche commerciali del Comune di Terni (ma il discorso vale identicamente per gli eventi di street food “puro”), possono essere positivi o negativi come impatto sul territorio a seconda se come evento in sé sono in grado di attrarre flussi di visitatori sufficienti per utilizzare i servizi commerciali “importati” e dare beneficio al settore artigianale e commerciale in sede fissa e a tutta la città nel suo complesso.
Naturalmente vanno evitati entrambi gli eccessi non sarebbe positiva né una politica del diniego costante alle fiere e ai mercati e nemmeno l’autorizzazione “acritica” di qualsiasi richiesta di evento commerciale soprattutto da parte di organizzazioni nazionali di venditori su area pubblica.
Proprio per questo Confartigianato Terni da sempre sostiene eventi di promozione di prodotti tipici e rassegne o eventi artistici e musicali che sono certamente positivi per la promozione del territorio e per il rafforzamento del settore artigianale e commerciale, mentre evidenzia che esistono rischi in alcune modalità di organizzare eventi, come è il caso dello street food “puro” o altre manifestazioni, quando non collegato ad un evento attrattivo, perché si configurano come aumento ingiustificato dell’offerta commerciale (su area pubblica) rivolta solamente o essenzialmente ai residenti sul territorio.
Per tutti questi motivi Confartigianato Terni evidenzia che sono proprio i negozi di abbigliamento e accessori di fascia medio alta del territorio che, data la contrazione dei consumi, sono attualmente a rischio chiusura e pertanto non vediamo alcuna necessità di moltiplicare l’offerta commerciale su queste merceologie con
eventi su area pubblica. Inoltre, non vale affatto la considerazione che si tratta dell’organizzazione di una sola data in un anno, perché basta avere un minimo di conoscenza del mercato per rendersi conto che soprattutto per quanto riguarda l’abbigliamento di fascia alta i consumatori fanno acquisti tendenzialmente concentrati e stagionali e quindi l’evento in questione, già autorizzato dall’Amministrazione, in termini di rischi potenziali potrebbe essere più impattante sulla rete commerciale in sede fissa dello street food “puro”.
Appare anche incresciosa la scelta del tempo, perché mentre i commercianti e gli artigiani del territorio sono intenti a fare promozioni commerciali per salvare un andamento non positivo della stagione invernale, in questo modo sembra che l’Amministrazione stia progettando eventi potenzialmente negativi per l’avvio della prossima stagione estiva.
Infine, si sottolinea che è mancata del tutto la concertazione sull’iniziativa, che avrebbe potuto essere l’occasione di ascolto delle esigenze dei commercianti e artigiani locali e una sede di riflessione e predisposizione di politiche e/o modalità più compatibili con gli andamenti e le prospettive delle imprese del territorio. A questo proposito Confartigianato Terni ha richiesto un incontro all’assessore Renzi.