CONFARTIGIANATO TERNI: IL RIEQUILIBRIO TERRITORIALE E’ POSSIBILE SOLO SE CONDIVISO E MIRATO ALLO SVILUPPO DEI TERRITORI

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Il riequilibrio territoriale è un problema serio e sentito dai cittadini dell’Umbria. Confartigianato Terni ritiene che, dopo anni di dibattito infruttuoso sul punto, occorra finalmente avviare la procedura vigente di riequilibrio, che prevede, si ricorda, la consultazione delle popolazioni interessate.

Il merito della questione, prima che una ridefinizione amministrativa dei confini, investe il livello dei servizi disponibili per i cittadini e le imprese sui singoli territori e la valorizzazione delle vocazioni territoriali.

È su questo aspetto che bisogna concentrare l’attenzione: occorre la capacità di guardare alle continuità territoriali, alle esigenze e alle possibili sinergie di sviluppo delle comunità dei comprensori di Terni, Orvieto, Narni, Todi e Spoleto: tutte comunità che meritano un impegno concreto per migliorare le infrastrutture, i servizi essenziali, i presidi pubblici e le politiche amministrative, evitando scelte che possano compromettere le dinamiche economiche, demografiche e della vivibilità. È un fatto che le politiche di accentramento regionali lungamente perpetuate abbiano in ogni fase comportato perdite certe di autonomia e rappresentatività dei territori, a fronte di astratte politiche di efficientamento, non dimostrate a consuntivo, e ipotizzate a prescindere dai costi sociali ed economici dei fenomeni di spopolamento, costi che oggi stanno gravando su tutti gli umbri.

Un’attenzione particolare va riservata alla Valnerina, che si trova ad affrontare sfide ancora più complesse: contrastare lo spopolamento accelerato dagli effetti del terremoto e rilanciare la sua vocazione storica di collegamento tra l’Adriatico e Roma. Questo obiettivo si realizza non solo attraverso la ricostruzione, ma anche recuperando una continuità culturale e infrastrutturale che negli anni si è affievolita.

Confartigianato Terni ritiene che occorra perseguire l’autorevolezza e la lungimiranza di avviare un confronto positivo tra le comunità locali su questi temi cruciali per l’economia dell’Umbria e per la sua capacità di giocare nel prossimo futuro un ruolo autonomo e definito in Italia e in Europa.