Il presidente di confartigianato imprese terni mauro franceschini e il direttore michele medori hanno inviato la lettera in allegato ai sindaci di terni, orvieto, narni e amelia e ai consiglieri regionali daniele carissimi, thomas de luca, enrico melasecche germini, daniele nicchi, eleonora pace e fabio paparelli, per richiedere un intervento immediato sulla regione umbria tendente a ottenere azioni positive che assicurino la pari dignità di tutti i territori nel quadro delle politiche regionali. stante che il merito e la competenza sono diffusi in modo omogeneo in tutto il territorio regionale, appare incomprensibile come sia possibile privilegiare nella composizione dei consigli di amministrazione delle partecipate regionali solo quelli di provenienza dalla provincia di perugia, cosa che si sta verificando in queste ore. non esiste alcuna credibile garanzia che le politiche regionali, soprattutto nei temi cruciali per l’umbria meridionale, valorizzino tutti i territori regionali se le nomine venissero fatte con i vecchi criteri che tanto male hanno fatto all’umbria. la questione era già stata sollevata dall’associazione, nella giornata di lunedì, e impatta direttamente su quattro temi critici di estrema importanza per il territorio dell’umbria meridionale in particolare: 1. le risorse da destinare ai poli ospedalieri di terni, narni-amelia, orvieto, 2. il rilancio del polo universitario ternano, 3. il rilancio economico territoriale tramite incentivi alle imprese assistiti da adeguate risorse 4. lo sviluppo turistico con specifico riferimento al progetto leolandia. il presidente franceschini afferma:”i cittadini e le imprese oggi sono impegnati a contrastare la disoccupazione e la desertificazione economica conseguenti alla crisi generata dalla pandemia; è di fondamentale importanza porre in essere politiche regionali di rilancio che aprano una fase nuova, valorizzando le peculiarità di tutti i territori e coinvolgendo tutte le risorse della nostra regione per raggiungere l’obiettivo di ridisegnare il ruolo dell’umbria a livello nazionale ed europeo. la prosecuzione di prassi amministrative penalizzanti, per una parte rilevantissima del territorio regionale quale è l’umbria meridionale, sarebbe intollerabile e metterebbe a rischio la stessa coesione sociale della regione.” lettera inviata
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